A pochi anni dalla scomparsa ci è
sembrato opportuno, anzi doveroso ricordare il Maestro Carlo Raspagni
(1925 – 1999). I motivi per promuovere un momento in cui ricordare
l'opera e gli strumenti del Maestro Raspagni sì possono ricondurre a
due legittime ambizioni ed aspettative. La prima è certamente il
ricordo del maestro quale ottimo costruttore di strumenti a pizzico e
fine artigiano di chitarre che hanno poi suonato tra le mani dì artisti
famosi e sono diventate anch'esse un pezzo della storia musicale degli
ultimi cinquant'anni. L'altra finalità è collocare la mostra dei suoi
strumenti all'interno della nostra rassegna sulla chitarra classica,
come esempio di vera arte.
Carlo Raspagni fu tra i più prolifici costruttori del '900; si è
dedicato agli strumenti a Pizzico costruendo chitarre, mandolini e
liuti, antichi e moderni. Si è fatto interprete delle esigenze di molti
chitarristi classici ed è venuto incontro alle necessità di numerosi
cantanti e cantautori. Nell'arco della sua cinquantennale carriera ha
costruito centinaia di strumenti, di varie tipologie e dimensioni.
Chi ha costruito una chitarra in questo periodo deve, poco o tanto,
qualcosa a lui. In una dello ultime interviste, rilasciata al periodico
"Sei Corde" nel numero di ottobre-dicembre 1998 riguardo alla
disponibilità dei liutai verso i giovani, diceva: " lo, nel mio
laboratorio, faccio entrare tutti”.
E proprio per rispondere alle domande di chi voleva dedicarsi
alla costruzione della chitarra, nel corso della sua attività si
è dedicato anche alla didattica, insegnando per circa 10 anni alla
Scuola di Liuteria di Vignate, di cui è stato ideatore e promotore. Da
questa scuola e direttamente dalla sua bottega sono usciti tra i più
abili e quotati liutai contemporanei.